Martini Giovanni Battista

[12] Duetti da camera

(Musica vocale profana)
Fondo musicale manoscritto della chiesa di S. Maria della Fava, Venezia
Trascrizione a cura di Antonio Frigé
Introduzione di Salvatore Maugeri

82 pag.

ISBN 978-88-98342-36-5

Duetto I O come spesso il mondo (Soprano e Alto)
Duetto II Che serena, che placida calma (2 Soprani)
Duetto III L’ape e la serpe (Soprano e Alto)
Duetto IV Quell’onda che rovina (Soprano e Alto)
Duetto V Dall’arte amica (Soprano e Alto)
Duetto VI Gonfio tu vedi il fiume (Soprano e Tenore)
Duetto VII Tutto cangia (Soprano e Basso)
Duetto VIII Io non pretendo, o stelle (2 Soprani)
Duetto IX Entra l’uomo allor che nasce (Soprano e Tenore)
Duetto X Ah ritorna età dell’oro (Soprano e Basso)
Duetto XI Quercia annosa su l’erte pendici (Tenore e Basso)
Duetto XII Basta così t’intendo (2 Soprani)

La maggior parte delle opere di padre Giovan Battista Martini è rimasta nello stato di manoscritti autografi, custoditi presso il recentemente denominato Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, ex Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna. In seguito, alcune di tali opere furono date alle stampe, tra cui i dodici Duetti da camera a diverse voci, pubblicati a Bologna per i tipi di Lelio Della Volpe nel 1763, ventun anni prima della morte del compositore.
La fonte della presente edizione è il fondo musicale manoscritto della chiesa di S. Maria della Fava, a Venezia.
Secondo il Dizionario Biografico degli Italiani (Volume 32, 1986), Lelio Antonio Gaetano Della Volpe fu tipografo e libraio bolognese, menzionato anche come autore di alcune tra le più raffinate edizioni musicali e letterarie del secolo XVIII.
Si ricorda la prima edizione di opere musicali risalente al 1734, con la pubblicazione delle Litanie e Antifone a quattro voci con violino, op. I di Giovan Battista Martini, seguita da una lunga serie di edizioni di opere di numerosi maestri bolognesi (con riguardo particolare al Martini). Le prime edizioni sono a stampa, mentre, dal 1744, sono su incisione. Ad esse seguirono le Sonate per l'organo e il cembalo (1747) e i Duetti da camera del Martini. Va anche ricordata la pubblicazione di trattati: una Dissertatio progressionis in musica e soprattutto l'Esemplare o sia Saggio fondamentale pratico di contrappunto fermo, sempre del Martini, rispettivamente nel 1774 e nel 1775 (il secondo indicato fra i principali trattati di musica pubblicati in Italia, in lingua volgare, in quell’epoca); ancora del Martini, l’editore pubblicò tra il 1757 e il 1781 la celebre Storia della musica, in tre tomi.
Quando alla morte del Della Volpe, avvenuta a Bologna nel 1749, tipografia e libreria passarono al figlio Petronio (morto nel 1794) che da anni lavorava col padre, la situazione si mantenne stabile. La fama goduta dal Della Volpe in patria e all'estero era ormai sancita dalla critica; l'azienda disponeva di maestranze qualificate e il settore calcografico superava di gran lunga quello di altre tipografie, non solo locali. Vien facile dedurre dalla data, dunque, che i Duetti furono pubblicati da Petronio (non da suo padre Lelio) e incisi su lastre...

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