Trascrizione e Introduzione a cura di Tim Severloh
ISMN 979-0-705102-48-2
108 pag.
Giovanni Paolo Colonna, nato a Bologna il 16 giugno 1637, fu compositore, insegnante, organista e organaro. Ha ricevuto la sua prima formazione musicale dal padre, organaro bresciano, Antonio Colonna (noto anche come dal Corno) e dall’organista Agostino Filipucci, e fu grazie a questo background che rimase una rispettata autorità nella costruzione di organi per tutta la vita. Intorno al 1656 Colonna si trasferì a Roma per studiare composizione con Orazio Benevoli, Antonio Maria Abbatini e Giacomo Carissimi, acquisendo in particolare le capacità per scrivere grandi opere per cori multipli, che sarebbero diventate un segno distintivo dei suoi ultimi anni. Ritornato a Bologna nel 1658, iniziò a farsi un nome come compositore, tanto che l’anno successivo venne nominato secondo organista presso la Basilica di San Petronio. Questa rimarrà il centro di attività per il resto della sua vita. Divenne organista principale nel 1661, prestò servizio come vice maestro di cappella dal 1671 e fu nominato maestro di cappella nel 1674, battendo importanti rivali tra cui Giovanni Legrenzi. Il suo matrimonio con Laura Felice Checchi nel 1662 ha prodotto due figli, Giovanni Antonio e Giovanni Domenico. Nello stesso anno, dopo la morte del padre, assunse l’incarico di manutenzione e accordatura dell’organo dell’anziano Colonna. Nel 1666 fu tra i membri fondatori dell’Accademia Filarmonica, di cui fu Principe quattro volte (nel 1672, 1674, 1685 e 1691). Tra il 1680 e il 1694 Colonna intrattenne importanti rapporti con nobili e mecenati in Italia e all’estero, tra cui Francesco d’Este, duca di Modena; il marchese Ippolito Bentivoglio di Ferrara; Ranuccio II Farnese, duca di Parma; e Ferdinando Medici, Gran Principe di Toscana. Pubblicò la sua prima raccolta di composizioni, Salmi brevi, nel 1681. Nel 1685 sorse un’aspra contesa in una serie di lettere tra un gruppo di compositori bolognesi, guidati da Colonna, e Arcangelo Corelli. La causa fu l’uso da parte di Corelli di quinte parallele nell’Allemande della terza sonata dal suo Opus 2. Il disaccordo tra le due scuole di composizione raggiunse tali livelli che Colonna perse la sua reputazione nell’establishment musicale romano. Un tentativo di riconciliazione nel 1694 fallì, anche se papa Innocenzo XII chiese a Colonna di rimanere a Roma. Dopo aver sofferto di una costituzione debole per gran parte della sua vita, Colonna morì a Bologna il 28 novembre 1695. La messa attuale fa parte della più vasta collezione esistente di composizioni di Colonna, oggi conservata presso la Biblioteca Nazionale Austriaca a Vienna. Il manoscritto riporta la sigla Mus.Hs.18937 MUS MAG. Dopo la sconfitta dell’Impero Ottomano nella battaglia di Vienna del 1683, Colonna contribuì con diverse opere alle celebrazioni della vittoria a Bologna, che fecero guadagnare alla sua musica la stima dell’imperatore Leopoldo I. Nel 1686, l’imperatore gli fece inviare copie di tutti i suoi composizioni sacre per la sua collezione personale. Ci rimangono a oggi 83 di queste opere con grande organico.
Tim Severloh
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